Theatre Of Hate: gruppo post-punk per gli amanti del genere.

I Theatre Of Hate ricordano, in alcuni punti, certe soluzioni punk '77 ma a farla da padrone sono note crepuscolari e malinconiche. Non trascurabile, tuttavia, è una certa componente "pop", dosata componente in grado di stemperare le eccessive tinte fosche di inizio eighties. Curioso l'uso del sax, di solito poco incline a questo genere. Il sound potrebbe essere accostato ai Bauhaus, ma meno spigolosi.
La title-track è un brano marziale e monolitico. Un testo essenziale descrive quella che, ai tempi, fu la loro e la nostra fetta di mondo."Conquistador" è una composizione epica e solenne. Un brano come questo deve essere riscoperto da tutti gli esegeti della new wave."The Kaln" è l'apoteosi dell'emotività dark applicata a temi di scottante attualità. Da lacrime!
In conclusione un disco di tutto rispetto che si inserisce nel panorama rock-wave degli anni 80, decennio fin troppo sottovalutato, e riscoperto negli ultimi anni.
Gianni Vittorio
Commenti
Posta un commento