Un nuovo caper movie per Soderbergh:La truffa dei Logan

Impiegando la memoria cinematografica come patrimonio vivo di frammenti e di ricordi, di storie utili ma non necessarie, Soderbergh realizza un heist-movie esilarante capace di scardinare le regole esclusivamente verticali dell’industria cinematografica. E lo fa a partire dalla trama: i fratelli (e sorella) Logan progettano una rapina per svuotare le casse della National Association for Stock Car Auto Racing, serie motoristica e modello di business faraonici.
Nonostante Soderbergh ci metta tutto il proprio mestiere e la propria fissa (in questo tipo di film) per le inquadrature a stringere e ad allargare, che così facendo svelano la scena o un dettaglio, lo stesso Logan Lucky corre rapido e corretto ma suona senz’anima. È evidente che contrariamente ad altre volte, in questo caso c’è un’urgenza d’incasso dietro il progetto, Logan Lucky è stato realizzato in completa indipendenza, al di fuori di ogni studio, catena di distribuzione e ogni tipo di ingerenza.
Solitamente si tenta di restare davvero indipendenti per film che nessuno avrebbe potuto produrre e non per il clone del proprio franchise di successo. Se dunque Soderbergh ha optato per questo progetto è per dare sostanza e credibilità al suo sistema.

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